Scelta l'app mobile per il tracciamento da covid19

L’app per il tracciamento del contagio del coronavirus si dovrebbe chiamare Immuni. La scelta dovrebbe essere formalizzata a breve dopo il passaggio attraverso la task force di Vittorio Colao e la firma da parte del Commissario Domenico Arcuri. Il sistema dovrebbe essere testato prima in alcune regioni pilota per poi estendersi in tutta Italia.

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Ecco l’applicazione mobile che ci aiuterà a limitare il contagio da corona virus

LA SCELTA DELL’APP

Il governo ha scelto “Immuni” come app per il tracciamento dei casi di Coronavirus. La app, progettata da Bending Spoons assieme ad altre realtà come il centro medico Santagostino, sarà disponibile nel giro di qualche settimana. Nelle intenzioni sarà un Pilastro importante nella gestione della fase successiva dell’emergenza.

L’app ha partecipato alla selezione del ministero dell’Innovazione ed è stata scelta tra le oltre 300 proposte arrivate. Si basa sul bluetooth, principio cardine su cui si muove l’Europa. Proprio ieri la Commissione Ue ha dettato infatti le regole per il sistema di tracciamento: anonimato e niente geolocalizzazione, sì a bluetooth e volontarietà. “I Paesi Ue stanno convergendo verso un approccio comune” con “soluzioni che minimizzano il trattamento dei dati personali”, scrive l’Europa nel documento stilato oggi in collaborazione con i governi.

GRATUITA’ DEL SERVIZIO DELL’APP

La società, esclusivamente per spirito di solidarietà e, quindi, al solo scopo di fornire un proprio contributo utile per fronteggiare l’emergenza da COVID-19 in atto, ha manifestato la volontà di concedere in licenza d’uso aperta, gratuita e perpetua, al Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19 e alla Presidenza del Consiglio dei ministri, il codice sorgente e tutte le componenti applicative facenti parte del sistema di contact tracing già sviluppate. Inoltre, la stessa società,per le medesime ragioni e motivazioni e sempre a titolo gratuito, ha manifestato la propria disponibilità a completare gli sviluppi informatici che si renderanno necessari per consentire la messa in esercizio del sistema nazionale di contact tracing digitale.

LE APPLICAZIONI ARRIVATE IN FINALE

L’app Immuni ha superato la concorrenza dell’altra finalista, Covid-app, che fa parte del CoronavirusOutbreak Control, progetto nato dal lavoro di 35 esperti di sei paesi diversi. Entrambe rispettavano i criteri pubblicati dalla Commissione europea per la realizzazione della app (volontarietà del download, temporaneità dell’utilizzo, rispetto della normativa europea sulla privacy) e tecnologia Bluetooth per evitare l’invasività delle geolocalizzazioni.

La decisione del governo è ricaduta sulla app di Bending Spoons che, secondo quanto rivelato, si è avvalsa della supervisione tecnica tra gli altri di John Elkann, presidente di FCA. Stando ad alcune indiscrezioni, la app potrebbe essere testata nella fabbrica Ferrari di Maranello prima di essere diffusa al pubblico. Tutto il progetto sarà realizzato pro bono.

ANONIMATO

Per mantenere l’anonimato, è previsto che le app utilizzino un ID (codice d’identificazione utente) anonimo e temporaneo che consenta di stabilire un contatto con gli altri utenti nelle vicinanze. In Europa esiste già un progetto simile, su cui stanno lavorando Francia e Germania. Si chiama Pepp-Pt (Pan-European Privacy-Preserving Proximity Tracing) è stato messa in piedi da un gruppo di 130 scienziati e 32 fra aziende e istituti di ricerca di 8 Paesi (tra cui la Fondazione ISI di Torino). Tra i partner del progetto c’è Vodafone e Bending Spoons.

 

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LE INDICAZIONI DELLA UE PER LA APP SCELTA

Oltre ai requisiti di volontarietà e interoperabilità tra Stati, già ribaditi, l’Ue si sofferma in particolare sulla tecnologia giudicata più idonea per le app di tracciamento, cioè il bluetooth che deve “stimare con sufficiente precisione” (circa 1 metro) “la vicinanza” tra le persone per rendere efficace l’avvertimento se si è venuti in contatto con una persona positiva al Covid-19.

“I dati sulla posizione dei cittadini non sono necessari né consigliati ai fini del tracciamento del contagio” sottolinea Bruxelles, precisando che l’obiettivo delle app “non è seguire i movimenti delle persone o far rispettare le regole” perché questo “creerebbe rilevanti problemi di sicurezza e privacy” come ha indicato la Commissione Europea

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